ceneri pubblica oggi il suo nuovo EP 'come ortiche nel cemento'
Una confessione a cuore aperto. Un diario segreto sulla fragilità, per non sentirsi sbagliati e lasciarle il suo spazio. Come fa la natura che germoglia silenziosa tra asfalto e cemento. Si intitola come ortiche nel cemento il nuovo e di ceneri in uscita oggi per Double Trouble Club / Island Records (Universal Music Italia).
A circa un anno di distanza dall'album d'esordio Forma Liquida, si aggiunge un altro tassello nel percorso della cantautrice friulana, classe 2000, Irene Ciol (ceneri) che pubblica una raccolta di canzoni come una galleria di foto dove ogni dettaglio, ogni visione, ogni paesaggio si aggancia indissolubilmente alla sfera emotiva diventando simbolo, metafora, immagine di un sentimento, una sensazione, un'emozione ben precisa.
Tre inediti, se ti sapessi, ortiche feat. Piccolo e sale vanno a chiudere il viaggio iniziato con i brani due lune, quasi all’improvviso, sbalzi d’umore eragnatela, andando a completare un EP dal sound electro pop morbido e delicato, dominato da atmosfere sospese e impalpabili che a tratti, però, si fanno più incisive, chiare, aperte per racchiudere un mondo interiore sfaccettato, profondo e sensibile come quello di ceneri.

Un lavoro che nasce da un’esigenza espressiva, quasi una necessità, di mettere nero su bianco le proprie emozioni: in come ortiche nel cemento vive un dualismo tra una grande e una piccola città, tra il cemento e la natura, un confronto crudo tra la vita della cantautrice prima e dopo il suo trasferimento a Milano. Una città che offre tanto ma che può diventare una costante sfida con sé stessi e con i propri bisogni, una lotta tra chi si è e chi si vuole essere, tra ciò che si considera giusto per sé e cosa è invece importante fare. Un luogo dove si corre il rischio di vedere calpestata la propria unicità fino a vederla scomparire, inghiottita dalla sua confusione.
Ad aprire la tracklist è la focus track se ti sapessi dove un tappeto sonoro avvolge la voce di Irene quasi a sostenere, abbracciare e ammortizzare le sue paure e i suoi pensieri, così come farà, verso la fine del brano, la risacca del mare: se ti sapessi curare / come una vecchia cicatrice fa/ ricordando tutto quanto il dolore/ senza mai portarlo con sé. Segue ragnatela, ultimo singolo estratto.
Un titolo che è un’immagine ben precisa di quanto ciò che amiamo possa diventare claustrofobico e letale, se non accettiamo che ci può rendere vulnerabili, come è per Irene il rapporto con la scrittura: qualcosa che la appaga e gratifica ma che, quando viene meno, le provoca grande frustrazione e fa crollare tutto il resto. ortiche feat. Piccolo è un breve e prezioso spaccato di malinconia al pianoforte dove il cantautore, componente dei Bnkr44, dialoga con ceneri in questo secondo inedito nel quale i pensieri, seppur ingombranti, trovano un momento di dolcezza e respiro, con tinte meno cupe.
quasi all’improvviso - come l’età adulta che arriva prepotente con tutto il suo sradicamento sociale, amicale, geografico – ha un passo diverso con le ritmiche che si fanno più incisive e gli scenari meno eterei così come nella successiva sale – terza nuova traccia – costruita su un arpeggio di chitarra a cui si intreccia la voce che tratteggia paesaggi, scorci e immagini come ferite e squarci, dove il sale brucia ma può anche curare. sbalzi d’umore è decisamente più aperta, lineare, immediata.
Un ritmo regolare e un sound più luminoso fanno da contrasto ad una storia dominata dalle protagoniste del contemporaneo: l’ansia, la paranoia, le difficoltà emotive che tornano a sgomitare nella traccia finale due lune, una dichiarazione senza filtri sul peso delle proprie scelte, l’adattamento, lo spaesamento.
come ortiche nel cemento è un luogo sicuro e di conforto, un invito a trovare sé stessi anche nelle fragilità. Come i petali di un crisantemo raffigurati nella copertina a cura di Aria Ruffini: basta un soffio di vento perché si disperdano. Eppure, a volte, sono proprio quelle caratteristiche, quelle insicurezze, quegli angoli più bui a contraddistinguerci. E, se li accogliamo, a permetterci di fiorire anche lì dove l’occhio e la mente vedono solo ostacoli, ma il cuore vede solo possibilità.
Ascolta l'EP QUI.